L’Organismo Anticorruzione lombardo è illegittimo: uno dei suoi membri non può, per legge, stare lì

L’Orac, l’Organismo Regionale Anti Corruzione, è illegittimo, perché per mesi tra le sue file ha ospitato un membro che non poteva occupare quella sedia. Per legge. Sembrerebbe una barzelletta che l’organo cui la giunta di Attilio Fontana ha affidato “il compito di vigilare sulla trasparenza e la regolarità degli appalti e sulla fase esecutiva dei contratti, di valutare e rafforzare l'efficacia del sistema dei controlli interni oltre che supportare nell'attuazione e nell'aggiornamento dei piani di prevenzione”, che gode inoltre di funzioni di indirizzo e coordinamento del sistema dei controlli interno degli enti del Sistema regionale, oltre il monitoraggio delle procedure di acquisto delle aziende sanitarie”, sia illegale. Ma è proprio così. Inoltre, per incompatibilità, la stessa Arac (Agenzia Regionale Anti corruzione, l’organismo che Orac ha sostituito con l’arrivo di Fontana al Pirellone) aveva bocciato la nomina di Giovanna Ciribelli, l’incontestabile revisore di conti che aveva

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