Dopo le Rsa scoppia il caso Rsd (Residenze sanitarie per disabili): centinaia di contagi tra pazienti e personale nel silenzio della politica

L’ultimo caso clamoroso, scoppiato la settimana scorsa,  è quello dell’Istituto Cremonesini per disabili psichiche di Pontevico, in provincia di Brescia: una grande struttura considerata “d’eccellenza” dove il Covid 19 si è portato via finora  22 vite su 320 ospiti, giovani e anziane, e tra il personale sono 70 i contagiati. Una vicenda all’esame della procura di Brescia dopo vari esposti per presunti ritardi e inadempienze nel provvedere alle protezioni e ai tamponi. La paura, più che fondata, è che non si tratti di casi isolati e l’allarme per quello che sta succedendo nelle Residenze Sanitarie per Disabili (Rsd) del NordItalia e in particolare della Lombardia cresce tra le associazioni e familiari. «In questo momento c’è molta attenzione sulle residenze per anziani, ma in Italia abbiamo 13.200 strutture che a vario titolo si occupano di circa 300mila malati, al 70% con disabilità  psichiche e mentali – dice Giovanni Cafaro, presidente del Movimento Disabili Articolo 14 – Si tratta

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