Il disastro dei Boeing 737 MAX: gestiti da un hardware del 1996, già allora meno potente di una console per videogiochi

Il primo Boeing 737 MAX 8 a precipitare fu il volo Lion Air 610, rotta da Giacarta a Pangkal Pinang, il 29 ottobre 2018, 189 morti, il disastro più grave per un Boeing 737. Il 10 marzo 2019 un altro Boeing 737 MAX 8, il volo Ethiopian Airlines 302 in servizio da Addis Abeba a Nairobi, cadde e fece 157 vittime. Entrambi i voli registrarono una perdita di quota improvvisa prima dello schianto, avvenuto a pochi minuti dal decollo, quindi successivamente a un’elevazione di angolo particolarmente ampio. A partire dall’11 marzo 2019 pressoché tutti i Paesi del mondo hanno vietato il volo ai modelli 737 MAX 8 e 9 – circa 346 in tutto il mondo – e il 16 dicembre dello stesso anno Boeing ha annunciato la sospensione della produzione del modello. Eppure, il Boeing 737 MAX era considerato il fiore all’occhiello della produzione dell’azienda di Chicago. Bastavano solo 9 giorni per assemblarne le parti, grazie al lavoro di 12mila persone si realizzava un prodotto da 120 milioni di dollari con

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