L’invito a Conte di 7 economisti della Luiss: “Il Mes ora è un’opportunità, domani sarebbe un capestro”
La riunione dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea del 23 aprile 2020 richiederà altri incontri negoziali ai quali l’Italia dovrà presentarsi con una posizione “costruttiva”, rinunciando a “obiettivi propagandistici” e “irrealistici”. E’ uno dei molti suggerimenti indirizzati al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da un gruppo di economisti della School of european political economy della Luiss, di varia provenienza: Carlo Bastasin (Brookings institution), Lorenzo Bini Smaghi (ex Banca d’Italia ed ex comitato esecutivo della Bce), Marcello Messori (direttore della scuola e ordinario di Economia politica a Tor Vergata), Stefano Micossi (direttore generale di Assonime), Pier Carlo Padoan (già ministro dell’Economia), Franco Passacantando (Banca europea per gli investimenti) e Gianni Toniolo (ordinario di Economia a Tor Vergata). Scrivono: “Piuttosto che richiedere assistenza finanziaria a fini emergenziali – che pure potrebbe essere necessaria se le condizioni
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