I neonati piangono in lingue diverse, imitando l’intonazione del modo di parlare del proprio paese

Vi siete mai chiesti in che lingua parli vostro figlio quando strilla implacabile in culla? Probabilmente sì. E altrettanto probabilmente avete scacciato questa domanda, preferendo solo trovare un modo per farlo smettere di piangere e tornare a dormire.   La Kathleen Wermke del Centro di Clinica per lo sviluppo pre-discorso e i disturbi dello sviluppo della Clinica Würzburg, invece no. Ha fatto di questo interrogativo una ragione di vita e ha deciso di farne il centro delle sue ricerche. Negli anni ha registrato migliaia di pianti diversi di bambini di decine di paesi diversi, dal Camerun alla Cina, dagli Stati Uniti al Brasile, dall’Italia alla Giappone. Il risultato delle sue analisi è stato che sì, i bambini del mondo piangono in modo differente a seconda del luogo dove sono nati e dei suoi che hanno udito quando erano ancora nell’utero. Dal 2009 a oggi, l’equipe di Wurzburg ha analizzato migliaia di suoni e pubblicato decine di studi, arrivando alla conclusione, per esempio

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