Fase 2, resta il divieto di spostarsi nelle seconde case: sì a incontri con familiari, ma niente abbracci

Il governo parla e gli italiani non capiscono. D’altra parte tra bizantinismi e incertezze ricorrenti capire cosa si possa e cosa non si possa fare tra un decreto e l’altro è praticamente impossibile. Per rendersene conto è sufficiente dare un’occhiata a Google trends dove la ricerca della parola “congiunti” è letteralmente esplosa nelle ultime 24 ore. In fondo è l’unica differenza significativa tra il dpcm appena firmato da Giuseppe Conte e quello precedente, per il resto – sul fronte delle libertà personali – cambia poco o nulla. Sotto il profilo economico, invece, torneranno al lavoro quasi 2,5 milioni di persone che – però – non sanno ancora a chi lasciare i figli da prossimo 4 maggio.   Insomma, la confusione regna sovrana. Basti pensare, per esempio, che al picco dell’emergenza sanitaria – lo scorso 10 aprile – ai soggetti con sintomi da Covid-19 era “fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il

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