Argentina sull’orlo del default, no dei creditori alla ristrutturazione del debito con perdite per 41,5 miliardi

Un gruppo di importanti gestori patrimoniali creditori dell'Argentina ha respinto la proposta del governo peronista volta a rivedere 66,2 miliardi di dollari del suo debito di diritto estero, dicendo che avrebbe causato un ingiusto danno finanziario ai detentori di tango bond. L'Argentina ha delineato la sua proposta alla fine della scorsa settimana, che prevede un periodo di grazia di tre anni, grandi tagli ai coupon e una riduzione minore del capitale che fornirebbe alla nazione sudamericana circa 41,5 miliardi di dollari di aiuti. Il nuovo governo peronista del presidente Fernandez l'aveva promesso: basta austerità per pagare le cedole sui debiti contratti nel corso degli anni dai governi passati e soprattutto dal precedente esecutivo liberista di Macrì. “C'è un consenso sul fatto che oggi l'Argentina non può pagare nulla”, aveva detto il ministro dell'Economia Martin Guzman dopo un incontro con il presidente argentino Alberto Fernandez e i governatori di tutto il paese per dare i

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