Petrolio, ecco chi rischia di più nella guerra dei prezzi

Secondo Esty Dwek (Natixis Investment Managers Solutions) tutto dipenderà dalla durata dei prezzi depressi del petrolio. Con la Russia che non cambierà rapidamente opinione sulla volontà di infliggere danni agli altri produttori Lunedì 9 marzo i prezzi del petrolio sono scesi di oltre il 30%, la maggiore correzione giornaliera dalla guerra del Golfo del 1991. Alle previsioni di una domanda più debole per il rallentamento dell’economia a livello globale si è aggiunto il rifiuto della Russia di allinearsi all'OPEC per tagliare ulteriormente la produzione. Secondo Esty Dwek, head of global market strategy, Natixis Investment Managers Solutions, si tratta di una situazione che presenta un triplice aspetto: uno buono, uno brutto e uno cattivo. IL LATO BUONO In genere, il calo del prezzo del petrolio è considerato positivo per la crescita globale. Negli Stati Uniti, in particolare, dove il consumo di carburante per famiglia è sostenuto, un calo dei prezzi della benzina equivale ad una

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