Coronavirus, la spesa online è un miraggio: mancano tecnologia e infrastrutture per far fronte al picco di domanda
Il consiglio è quello di non uscire. Di limitare al massimo i contatti sociali. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini, ma ha messo a nudo tutti i limiti del nostro sistema e l’arretratezza tecnologica del Paese. Ecco perché ancora si può uscire per fare la spesa: sebbene il supermercato sia il luogo dove il contagio sia più facile, gli italiani non hanno alternative. D’altra parte i numeri sono impietosi: secondo l'edizione 2018 dello studio sulla Gdo di Mediobanca, il fatturato aggregato delle maggiori catene retail italiane, che rappresentano il 97% del mercato alimentare nazionale, ha toccato, al netto dell’Iva, un valore di 83 miliardi di euro. Un giro d’affari tutto fisico: l’ecommerce – secondo il Politecnico di Milano – vale appena 476 milioni di euro, lo 0,57%. Una goccia del mare. Abbastanza per capire perché la distribuzione sia entrata in crisi. Supermercato24 – la startup che ha messo in rete diversi supermercati da Carrefour a Esselunga fino a Coop – non ha
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