Il re è nudo. Così un virus ha messo in crisi il modello di business globale. Da dove ripartire?

La pandemia di coronavirus ha messo il ginocchio, tra le altre cose, il 'modello di business' della globalizzazione. Notizie come i problemi alle supply chain di molte aziende in tutto  il mondo, per la 'chiusura' della Cina come paese fornitore di materie prime, semilavorati e prodotti finiti di ogni genere, oppure la questione molto rilevante dei farmaci, di cui Cina e India sono di fatto monopolisti mondiali, e che minacciano di non esportare più per un tempo imprecisato, l'una per oggettivi problemi di produzione, l'altra per una sorta di 'prima gli indiani'; obbligano tutti a un profondo ripensamento del sistema economico mondiale. In sostanza, il modello della 'monocoltura', o del far produrre i beni in luoghi in cui la mano d'opera e le materie prime costano molto poco, anche perché nei prezzi dei prodotti non vengono calcolati i costi sociali e ambientali necessari per produrre a prezzi molto bassi, si sta dimostrando economicamente debole (che lo fosse da un punto di vista

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